Casa di Colombo, Porta Soprana e Chiostro di Sant'Andrea
Casa Colombo - introduzione
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Biografia di Colombo - 1° parte (area esterna)
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Biografia di Colombo - 2° parte (area esterna)
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Casa di Colombo, Porta Soprana e Chiostro di Sant'Andrea
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Percorso di visita

Biografia di Colombo - 1° parte (area esterna)
Cristoforo Colombo nacque a Genova nel 1451, in una famiglia originaria del Levante ligure, primo di tre altri figli. Nella casa di Vico Dritto di Ponticello i genitori di Cristoforo Colombo si trasferirono nel 1455 e vi rimasero fino al 1470, quando emigrarono a Savona. E’ qui quindi che Cristoforo visse da bambino e ragazzo, fra i 4 e i 15 anni, nel quartiere dei lanaiuoli dove il padre svolgeva l’attività di tessitore, ma anche di venditore di vino e formaggi.
E’ evidente che al giovane Cristoforo l’attività paterna non interessava poi molto, visto il futuro andamento della sua vita. Egli scrisse di aver iniziato a navigare già a 14 anni e viaggiò per conto di facoltose famiglie genovesi. Secondo la sua testimonianza, fu un autodidatta, mosso da una immensa curiosità verso i segreti del mondo. Questa volontà di conoscere sia il mondo fisico conosciuto, sia i meccanismi che lo regolavano, lo portò a divenire, oltre che un abile navigatore, un apprezzato cartografo, come il fratello Bartolomeo.
Nel 1480, da Genova si stabilì in Portogallo dove si sposò ed ebbe il primo figlio, Diego. È in questo periodo che nacque il lui il convincimento di poter arrivare alle Indie navigando verso Ovest, e nel 1483 Colombo incontrò il re di Portogallo, Giovanni II, che però gli negò i fondi necessari alla spedizione. Tuttavia Colombo non si arrese alle prime difficoltà e si trasferì, nel 1485, in Spagna. Lì iniziò a proporre la sua idea a varie autorità, fino a che, nel 1492, la proposta fu accettata e finanziata dalla corona spagnola.

Biografia di Colombo - 2° parte (area esterna)
Da quel momento Colombo effettuò quattro viaggi verso le Americhe - che lui continuò a considerare “Indie”, cioè Cina e Giappone, salvo avere dubbi verso la fine delle sue avventure. Il primo prese il via il 3 agosto 1492 e l’avvistamento delle nuove terre avvenne, come si sa, il 12 ottobre dello stesso anno. Al suo rientro in Spagna, Colombo venne accolto trionfalmente e incontrò i reali: un nuovo mondo era emerso alla conoscenza dell’Occidente.
Altri tre viaggi seguirono, ma se il primo aveva visto la gloria della persona e delle idee di Cristoforo, gli altri tre furono più difficoltosi e contrastati, anche perché fin da subito si delinearono le difficoltà della conquista, del cibo malsano e delle malattie sconosciute - tra cui la sifilide. Per di più, l’oro spasmodicamente ricercato, non sembrava essere così presente.
Il rientro del secondo viaggio nel 1498, Cristoforo Colombo, insieme ai fratelli Bartolomeo e Giacomo (detto Diego), lo passò in catene, poiché le accuse di tirannia e malgoverno delle terre scoperte a carico del navigatore avevano preso campo alla corte di Spagna. Colombo venne privato del titolo di Ammiraglio del Mar Oceano e delle relative rendite, venendo però subito liberato per ordine del Re. Il resto della vita di Cristoforo fu un susseguirsi di tentativi, poi continuati dal primo figlio, Diego, per ottenere giustizia e il ripristino dei privilegi perduti, finché, stanco e malato, morì a Valladolid il 20 maggio 1506.

Casa Colombo (area esterna)
Casa di Colombo è la ricostruzione dell’edificio dove il grande navigatore Cristoforo Colombo visse la sua prima giovinezza. Il piccolo palazzo, di origine medievale, si sviluppa su due livelli: piano terra adibito a bottega del padre, Domenico Colombo, che si occupava di tessitura della lana e di commercio mentre i vani superiori erano ad uso abitativo.
Secondo i documenti d’archivio la famiglia Colombo, si trasferì qui in vico Dritto di Ponticello nel 1455, quando Cristoforo compiva quattro anni, rimanendovi fino al 1470 quando si trasferirono a Savona. Tutta l’area venne danneggiata dal bombardamento che Genova subì nel 1684, da parte della flotta francese di Luigi XIV: la casa, riedificata su più piani, venne inglobata nella schiera continua di palazzi costruiti lungo vico Dritto di Ponticello.
Nel 1887 ,in seguito a numerosi studi sul navigatore genovese, la casa fu acquistata dal Comune di Genova, come prova tangibile che dimostrasse l’origine genovese del navigatore. Quindi l’edificio fu inserito nel programma dei restauri di Porta Soprana, il che ne permise la sopravvivenza alle trasformazioni del centro storico, avvenute tra la fine dell'Ottocento e gli Anni Trenta del secolo scorso. Ciò che oggi possiamo visitare è la ricostruzione di ciò che esisteva nel ‘400 e costituisce quindi un vero e proprio memoriale per il grande figlio di Genova, Cristoforo Colombo.
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