Alla scoperta della Fontana di Trevi
In questo itinerario scopriremo insieme la Fontana di Trevi: uno dei monumenti più famosi di Roma. I più piccoli impareranno divertendosi la storia e l'architettura della fontana, senza dimenticare il caratteristico lancio della monetina!
Museo: Fontana di Trevi
Benvenuti a Piazza di Trevi
Ciao bambini! Siete pronti a scoprire uno dei luoghi più magici di Roma? Benvenuti a Piazza di Trevi! Questa piazza sembra un grande teatro all’aperto, tutto costruito intorno a una fontana davvero speciale: la Fontana di Trevi. Ma lo sapevate che l’acqua che vedete scorrere qui arriva da molto lontano? Proviene da un antico acquedotto romano costruito più di duemila anni fa, che si chiama Acquedotto Vergine. Pensate, portava l’acqua fino alle terme di Agrippa, vicino al Pantheon, ed è ancora attivo! Il nome “Trevi” viene dal latino trivium, che vuol dire “tre strade”: proprio qui si incontravano tre vie romane. Guardate gli edifici intorno: sembrano messi lì apposta per abbracciare la fontana, come le quinte di un teatro. E quello grande alle sue spalle? È il Palazzo Poli, che con la sua facciata imponente fa da sfondo perfetto. La fontana che vedete fu costruita tanto tempo fa, nel 1762, e sembra un vero spettacolo d’acqua e statue. Al centro c’è una grande figura su un carro a forma di conchiglia: è Oceano, il re di tutte le acque del mondo, che guida cavalli marini, uno tranquillo e uno imbizzarrito! Fate attenzione ai suoni: l’acqua che scorre non è solo bella da vedere, ma anche da ascoltare. Sembra una musica fatta di spruzzi, zampilli e cascate. Di giorno e di notte, la luce che si riflette nell’acqua fa brillare tutta la fontana, creando giochi di luce come in un sogno.
Il maestoso Palazzo Poli
Dietro la Fontana di Trevi c’è un palazzo molto elegante: si chiama Palazzo Poli. Ma non è lì per caso! La sua facciata è stata ridisegnata apposta per far parte della fontana. È come lo sfondo di un teatro dove si svolge una storia fatta di acqua, divinità e natura. Il palazzo prende il nome da una famiglia che lo possedeva nel Seicento. Poi, quando fu deciso di costruire la fontana, si pensò che servisse uno sfondo grandioso, e allora l’architetto Luigi Vanvitelli ridisegnò tutta la parte davanti. Oggi, al suo interno, c’è l’Istituto Nazionale per la Grafica, un luogo dove si studiano e conservano disegni, stampe e opere d’arte. Ma per noi, Palazzo Poli dà importanza alla fontana e con le sue finestre, le colonne e le decorazioni, fa da cornice perfetta a questo spettacolo d’acqua.
La facciata della Fontana di Trevi
La Fontana di Trevi è davvero gigantesca: è alta 26 metri e larga quasi 50! È costruita in travertino, una pietra chiara molto resistente che veniva già usata dagli antichi romani per costruire monumenti importanti, come il Colosseo. Anche oggi, molte opere a Roma sono fatte di questo materiale. Il progetto della fontana che vediamo oggi fu scelto nel 1732, quando Papa Clemente XII volle abbellire il punto finale dell’antico Acquedotto Vergine. Per farlo, organizzò un concorso pubblico tra diversi architetti. A vincere fu Nicola Salvi, che progettò una fontana spettacolare, ispirata allo stile barocco: ricca di movimento e con un forte legame tra architettura e scultura. Purtroppo Salvi morì nel 1751, prima che i lavori fossero terminati. L’opera fu completata da Giuseppe Pannini, che rispettò il progetto originale, ma aggiunse alcuni elementi, come le statue nelle nicchie laterali. La fontana fu finalmente inaugurata nel 1762, dopo trent’anni di lavori. La parte centrale della fontana somiglia a un grande arco trionfale, come quelli costruiti dai romani per celebrare le loro vittorie. Al centro si trova la statua colossale di Oceano, il dio simbolico di tutte le acque del mondo, scolpita da Pietro Bracci. Oceano è in piedi su un cocchio a forma di conchiglia, trainato da cavalli marini guidati da Tritoni, creature metà uomo e metà pesce. Ai suoi lati ci sono due statue importanti: a sinistra l’Abbondanza, con una cornucopia piena di frutti; a destra la Salubrità, che regge una coppa da cui beve un serpente, simbolo della salute. Queste statue furono scolpite da Filippo della Valle, un artista molto famoso all’epoca. Sopra l’arco centrale c’è una grande iscrizione in latino, che ricorda il nome del papa che commissionò l’opera. In alto ci sono anche quattro statue che rappresentano le stagioni, scolpite da diversi artisti. Se guardi bene le pareti laterali della fontana, vedrai due rilievi scolpiti come se fossero quadri di pietra. Raccontano la leggenda dell’Acquedotto Vergine: in uno, un gruppo di soldati romani viene guidato da una ragazza fino a una sorgente d’acqua; nell’altro, l’imperatore Augusto ordina la costruzione dell’acquedotto. Questa storia è così importante che ha dato il nome stesso all’acquedotto.
Oceano: dio di tutte le acque
Al centro della Fontana di Trevi c’è un personaggio gigantesco che sembra pronto a uscire dall’acqua da un momento all’altro. Molti pensano che sia Nettuno, il dio romano del mare, ma in realtà è Oceano, una figura ancora più antica! Per i Greci e i Romani, Oceano non era solo il mare, ma la forza che racchiudeva tutte le acque del mondo: fiumi, laghi, mari e sorgenti. La sua statua, scolpita dallo scultore Pietro Bracci nel 1762, è alta quasi sei metri ed è realizzata in marmo bianco. Oceano ha un aspetto maestoso: è in piedi su un carro a forma di conchiglia, che emerge tra rocce scolpite e piante acquatiche. Il carro è trainato da due cavalli marini, chiamati ippocampi: uno è tranquillo e mansueto, l’altro agitato e selvaggio. Questa differenza simboleggia il doppio volto dell’acqua: può essere calma e utile, ma anche impetuosa e pericolosa. Accanto a lui ci sono due Tritoni, creature mitologiche con il busto umano e la coda da pesce, che cercano di guidare i cavalli. Uno usa una grande conchiglia come tromba: si dice infatti che i Tritoni suonassero le conchiglie per annunciare l’arrivo di Poseidone, il dio del mare. Tutta la scena è scolpita con grande energia: le onde sembrano muoversi, i capelli e le barbe svolazzano, i muscoli sono tesi… È come se la fontana fosse viva, pronta a muoversi da un momento all’altro!
Tritoni e Ippocampi
Ora guarda bene alla base della fontana: ci sono due gruppi di statue che si muovono in modo simmetrico ma molto dinamico. In ognuno, un Tritone cerca di guidare un cavallo marino, o ippocampo. I Tritoni, nella mitologia greca e romana, erano figli di Poseidone e Anfitrite, e facevano parte del suo corteo marino. Erano famosi per il loro aspetto metà uomo e metà pesce, e per il suono potente delle loro conchiglie a spirale, usate come trombe. I cavalli che cercano di domare non sono normali: hanno zampe anteriori da cavallo e code da pesce. Anche qui, uno dei cavalli è docile, l’altro è irrequieto. È una scelta precisa dell’artista, per rappresentare i due modi in cui si comporta l’acqua: quando scorre calma e controllata, o quando diventa selvaggia e difficile da gestire. Queste statue furono scolpite da Pietro Bracci, sotto la direzione dell’architetto Nicola Salvi. I dettagli sono davvero incredibili: puoi vedere i muscoli contratti dei Tritoni, le espressioni concentrate, le squame scintillanti delle code e perfino i riccioli delle criniere dei cavalli marini. Tutto contribuisce a dare un’impressione di movimento continuo, come se le statue fossero vive e stessero lottando davvero con le forze del mare.
Abbondanza e Salubrità: le guardiane dell'acqua
Ai lati della parte centrale della fontana, proprio accanto alla grande nicchia dove si trova Oceano, ci sono due statue femminili che sembrano parlare con il loro aspetto: sono l’Abbondanza e la Salubrità. Furono scolpite tra il 1735 e il 1738 da Filippo della Valle. A sinistra, l’Abbondanza tiene in braccio una cornucopia, cioè un grande corno pieno di frutti, spighe e fiori. Era un simbolo dell’antica mitologia, usato per rappresentare la ricchezza e tutto ciò che la natura offre grazie all’acqua: raccolti abbondanti, piante rigogliose, cibo per tutti. A destra c’è la Salubrità, la statua che rappresenta la salute. In una mano tiene una coppa, e vicino a lei si vede un serpente che vi si abbevera. Questo simbolo esiste fin dai tempi antichi: il serpente che beve da una coppa è usato ancora oggi come emblema di medicina e farmacie.
La grande vasca e il tradizionale lancio della monetina
Davanti a noi si apre la grande vasca della Fontana di Trevi, larga quasi 50 metri! L’acqua che vediamo scorrere qui arriva ancora oggi da un acquedotto costruito più di duemila anni fa: si chiama Acquedotto Vergine, e fu inaugurato nel 19 a.C. dall’imperatore Augusto. Porta acqua limpida da una sorgente distante circa 20 chilometri, nella campagna romana. L’acqua entra nella fontana da 21 bocche, nascoste tra le rocce e le statue, e crea un gioco continuo di cascate e schizzi. Il rumore dell’acqua che scorre è parte del fascino del luogo: una vera sinfonia liquida, come la chiamano alcuni artisti. Ma questa vasca è famosa anche per una tradizione speciale: il lancio della moneta. Secondo la leggenda, se lanci una moneta con la mano destra sopra la spalla sinistra, tornerai sicuramente a Roma. Se ne lanci due, troverai l’amore. E con tre… ci si sposa! Ogni anno, vengono raccolti oltre un milione di euro in monete. Dal 2001, tutti questi soldi vengono donati alla Caritas di Roma, che li usa per aiutare le persone in difficoltà. Durante il restauro del 2014, la vasca fu completamente svuotata per lavori di manutenzione, e sul fondo furono trovate vere montagne di monete, di ogni forma, materiale e provenienza. Ognuna di quelle monete racconta una speranza, un desiderio, un piccolo sogno lasciato tra le pietre della Città Eterna.
L’Acqua Vergine: un acquedotto che attraversa i secoli
L’acqua che scorre nella Fontana di Trevi non è soltanto un elemento scenografico, ma il risultato di un’opera ingegneristica straordinaria: l’Acqua Vergine, uno degli undici acquedotti dell’antica Roma, inaugurato nel 19 a.C. durante il regno di Augusto. A volerlo fu Marco Vipsanio Agrippa, genero dell’imperatore e responsabile della rete idraulica cittadina. Il suo obiettivo? Alimentare le sue terme nel Campo Marzio con acqua limpida e costante. Il nome "Vergine" deriva, secondo la leggenda, da una giovane che indicò la sorgente a un gruppo di soldati. La sorgente si trova ancora oggi nei pressi di Salone, a est di Roma. L’acquedotto si distingue per due caratteristiche eccezionali: il tracciato quasi interamente sotterraneo e la pendenza minima, segno di una precisione tecnica sorprendente per l’epoca. Nei secoli, l’Acqua Vergine è stata restaurata più volte, in particolare durante il Rinascimento, diventando parte integrante dei piani urbanistici di abbellimento della città. Oggi, mentre osservate l’acqua zampillare nella fontana, state ammirando la conclusione di un percorso iniziato più di duemila anni fa.
Un giardino di pietra dentro la fontana
La Fontana di Trevi non è fatta solo di statue di divinità e cavalli marini: se osservi bene le rocce scolpite alla base, noterai qualcosa di davvero speciale. Tra le onde e gli spruzzi d’acqua si nascondono piante, rami e fiori, tutti scolpiti nella pietra con una cura incredibile. È un vero giardino di pietra, creato con il martello e lo scalpello! Puoi riconoscere le foglie d’acanto, che simboleggiano la rinascita e la vita che continua. C’erano già nell’arte dell’antica Grecia, e sono spesso usate nei capitelli delle colonne corinzie. Ci sono anche rami d’alloro, simbolo di vittoria e gloria, molto amato dai romani: pensa che le corone d’alloro venivano messe sul capo degli imperatori e dei poeti! In mezzo a questi elementi decorativi troviamo anche alghe, piante acquatiche, e altre forme vegetali tipiche degli ambienti umidi, tutte scolpite come se fossero vere. Nulla è lasciato al caso. Questo giardino roccioso fu progettato con grande attenzione dall’architetto Nicola Salvi, che voleva creare un paesaggio il più possibile naturale e realistico, come se la fontana stesse nascendo direttamente da una sorgente in mezzo alla natura. È un omaggio silenzioso alla bellezza della natura, che si mescola con la mitologia e con l’ingegneria romana. Una piccola meraviglia che si scopre solo se si guarda con attenzione.
Fontana di Trevi
Alla scoperta della Fontana di Trevi
Lingua dell'itinerario:
Benvenuti a Piazza di Trevi
Il maestoso Palazzo Poli
La facciata della Fontana di Trevi
Oceano: dio di tutte le acque
Tritoni e Ippocampi
Abbondanza e Salubrità: le guardiane dell'acqua
La grande vasca e il tradizionale lancio della monetina
L’Acqua Vergine: un acquedotto che attraversa i secoli
Un giardino di pietra dentro la fontana
Alla scoperta della Fontana di Trevi
Fontana di Trevi
In questo itinerario scopriremo insieme la Fontana di Trevi: uno dei monumenti più famosi di Roma. I più piccoli impareranno divertendosi la storia e l'architettura della fontana, senza dimenticare il caratteristico lancio della monetina!
Lingua dell'itinerario:
Percorso di visita
Benvenuti a Piazza di Trevi
Il maestoso Palazzo Poli
La facciata della Fontana di Trevi
Oceano: dio di tutte le acque
Tritoni e Ippocampi
Abbondanza e Salubrità: le guardiane dell'acqua
La grande vasca e il tradizionale lancio della monetina
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Un giardino di pietra dentro la fontana
Fontana di Trevi
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Lingua dell'itinerario:
Benvenuti a Piazza di Trevi
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Oceano: dio di tutte le acque
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