Itinerario mostra per adulti
Questo itinerario racconta la mostra al pubblico adulto, soffermandosi su alcuni dei più importanti teatri e luoghi culturali italiani
Museo: Mostra Teatralità - Architettura per la meraviglia
Teatro Farnese, Parma - 1617-1619 su Progetto di Giovan Battista Aleotti detto l’Argenta
Questa sala rappresenta un ulteriore passo verso la definizione del modello del teatro all'italiana che dominerà l'architettura teatrale nei secoli successivi. Realizzato dall'Argenta in occasione di una visita a Parma di Cosimo II de' Medici, fu effettivamente inaugurato solo nove anni dopo la fine dei lavori, nel 1628. Intriso di estetica barocca, il Teatro Farnese era dotato di macchine sceniche molto complesse (siamo agli albori della grande stagione della scenografia barocca italiana) che ne rendevano assai difficile l'utilizzo, al punto che nella seconda metà del Seicento i Farnese costruirono un teatro più piccolo dove era più facile allestire spettacoli. La pianta della platea è a U come nel teatro di Sabbioneta, ma le poche, piccole file di gradinate previste da Scamozzi a Sabbioneta si moltiplicano nel progetto dell'Argenta, rappresentando una sorta di punto di passaggio tra la gradinata classica e le platee moderne.
Teatro Olimpico, Vicenza - 1580-1585 su Progetti di Andrea Palladio e Vincenzo Scamozzi
Si tratta del primo teatro al chiuso della storia. Venne progettato da Andrea Palladio e costruito tra il 1580 e il 1585. Alla morte di Palladio, la direzione dei lavori passò nelle mani di Vincenzo Scamozzi che pure progettò le linee ardite di fuga della scena. Si tratta di un teatro romano realizzato all'interno di un edificio all'epoca dismesso: salvo che al posto del marmo e della pietra, Palladio utilizzò legno dipinto in finto marmo. All'epoca era di moda tra gli artisti e gli intellettuali interpretare testi classici: l'accademia degli Olimpici (di cui Palladio era uno degli animatori) chiese alla municipalità vicentina uno spazio per realizzare una sala specificamente adatta a questo tipo di spettacoli. Ecco perché la struttura dell'Olimpico ricalca quella classica con la gradinata semicircolare, il soffitto dipinto a cielo, l'orchestra e la skené sontuosamente decorata. Ma è la scenografia monumentale il tesoro di questo teatro, con le tre porte (tipiche della scaena frons classica) le cui linee di fuga sono realizzate come un manuale di prospettiva, al punto che dovunque si sia seduti nella cavea si possono vedere le strade oltre le porte fino in fondo.
Procuratie di Venezia - XII secolo / XVI e il XVII secolo / 1800
Le Procuratie di Venezia sono tre storici edifici situati in Piazza San Marco, un tempo sede dei Procuratori di San Marco, alti funzionari della Repubblica di Venezia. Si dividono in Procuratie Vecchie, Procuratie Nuove e Ala Napoleonica. Le Procuratie Vecchie (lato nord della piazza) risalgono al XII secolo e presentano un lungo porticato con archi eleganti. Le Procuratie Nuove (lato sud), costruite tra il XVI e il XVII secolo, hanno uno stile rinascimentale più elaborato. L'Ala Napoleonica, aggiunta nell'Ottocento, chiude la piazza a ovest. Oggi ospitano caffè storici, musei e sedi di importanti istituzioni, tra cui il Museo Correr e la Fondazione Generali. La loro architettura simboleggia il potere della Serenissima.
Basilica Palladiana, Vicenza - XIV - XVI secolo
È uno dei simboli di Vicenza, capolavoro dell’architetto Andrea Palladio. Originariamente un palazzo medievale, fu trasformata nel XVI secolo con l’aggiunta del celebre loggiato in stile rinascimentale. La struttura è caratterizzata da eleganti arcate a serliana, che conferiscono armonia e leggerezza alla facciata. La copertura a volta in rame verde ricorda lo scafo rovesciato di una nave. L’edificio ospitava le magistrature cittadine ed era un centro della vita pubblica. Oggi è sede di mostre ed eventi culturali di rilievo. Il nome “Basilica” non ha significato religioso, ma richiama l’uso civile degli antichi edifici romani. La sua bellezza e innovazione architettonica le hanno valso il riconoscimento UNESCO. È uno degli esempi più rappresentativi dello stile palladiano. La piazza su cui si affaccia esalta la sua imponenza e raffinatezza.
San Giorgio Maggiore, Venezia - 1566 su Progetto di Andrea Palladio
È una celebre basilica di Venezia, situata sull’omonima isola di fronte a Piazza San Marco, progettata dall’architetto rinascimentale Andrea Palladio e completata dopo la sua morte. La chiesa presenta una facciata classica in marmo bianco, ispirata ai templi romani, con un equilibrio armonico tra colonne e frontoni. L’interno, a croce latina, è caratterizzato da ampi spazi e un raffinato gioco di luci. Il campanile, alto e slanciato, offre una vista panoramica straordinaria su Venezia. Tra le opere custodite spiccano dipinti di Tintoretto, tra cui L’Ultima Cena. La chiesa appartiene all’ordine benedettino e conserva una forte vocazione monastica. San Giorgio Maggiore incarna perfettamente l’ideale architettonico palladiano, basato su proporzione e classicità.
Palazzo Grimani, Venezia - XVI secolo
Di proprietà della potente famiglia Grimani fino al XIX secolo (lo acquistò a fine Quattrocento Antonio Grimani, che più tardi divenne doge della Repubblica di Venezia), è uno dei più sontuosi palazzi veneziani, adornato da uno scalone monumentale decorato dal pittore manierista Francesco Zuccari. Situato alle spalle della chiesa di Santa Maria Formosa, è stato oggetto di varie modifiche architettoniche, dal barocco al neoclassico. Da alcuni anni è sede di un importante museo e ospita varie attività di spettacolo.
Teatro Moderno, Sabbioneta (Mantova) - 1590 su Progetto di Vincenzo Scamozzi
Quando Vespasiano Gonzaga, alla fine del Cinquecento, volle realizzare la sua città ideale a Sabbioneta, chiamò Vincenzo Scamozzi chiedendogli di progettare e costruire un "teatro moderno". Scamozzi, che pure aveva lavorato con Palladio all'Olimpico di Vicenza, pensò un teatro completamente diverso da quelli classici. Nessun richiamo alla struttura architettonica greco-latina e scena con una sola via di fuga prospettica. La platea del teatro di Sabbioneta (all'epoca venne chiamato ovviamente Moderno, oggi si chiama Antico…) non è semicircolare, ma a forma di U con le punte arrotondate: un primo passo verso la platea a ferro di cavallo tipica del teatro all'italiana. Inoltre, pur non essendoci ancora i palchetti (saranno introdotti mezzo secolo dopo), Scamozzi chiamò gli allievi della bottega di Paolo Veronese a dipingere sulle pareti del teatro dei finti spettatori affacciati a una balaustra. Ecco perché il teatro di Sabbioneta, oltre a essere il primo realizzato in un edificio costruito appositamente, apre la strada all'architettura teatrale dei secoli successivi.
Reggia di Venaria, Torino - 1659-1669 su Progetto di Amedeo di Castellamonte
Testimonianza della grandiosità dei Savoia, la Reggia di Venaria nacque con una vocazione specifica: come il suo nome stesso denuncia, doveva abbracciare un grande parco venatorio. La caccia era il passatempo prediletto dei monarchi dell'epoca, specie di Carlo Emanuele II di Savoia, che commissionò la Reggia all'architetto Amedeo di Castellamonte, celebre soprattutto per aver progettato il Palazzo Reale a Torino e altri edifici di stampo propriamente militare. Per la sua ricchezza e la sua varietà, la Venaria Reale non può sicuramente dirsi semplicemente un castello o una fortezza, ma una certa severità progettuale ne caratterizza comunque la struttura e l'immagine esterna. Anche gli interni, che pure risentono del clima barocco del tempo, hanno una loro sobrietà. Mentre la celebre Galleria Grande (o Galleria di Diana), realizzata successivamente dal grande architetto Filippo Juvarra, celebra con la sua maestosità barocca la potenza dell'intera Reggia.
Teatro Scientifico, Mantova - 1767-1769 su Progetto di Antonio Galli da Bibiena
Pensato per consessi scientifici più che per occasioni spettacolari, il Teatro Scientifico di Mantova fu realizzato da Antonio Galli da Bibiena tra il 1767 e il 1769. Pur avendo tre ordini di palchi, la sua struttura non è propriamente all'italiana poiché la pianta della platea è a forma di campana e non di ferro di cavallo. Ulteriore particolarità di questo teatro è che lo stesso Bibiena si occupò personalmente delle decorazioni pittoriche interne. La facciata, invece, fu realizzata dall'architetto Giuseppe Piermarini che pochi anni dopo avrebbe realizzato il Teatro alla Scala di Milano. Il 16 gennaio 1770 Wolfgang Amadeus Mozart, quattordicenne, tenne qui un famoso concerto insieme al padre Leopold nel corso del suo primo viaggio in Italia.
Teatro Grande, Brescia - 1810 su Progetto di Luigi Canonica
La storia del Teatro Grande di Brescia è lunga tre secoli e mostra una serie di stratificazioni tipiche dell'architettura teatrale. La struttura attuale insiste sull'area dove, nel 1664, venne costruito il primo teatro della città: come era uso all'epoca, il teatro era sistemato in un palazzo, privo quindi di una facciata vera e propria. Nel corso del Settecento, vari interventi architettonici modificarono la sala e la facciata stessa (di cui oggi restano fedeli all'originale solo i finestroni) fino all'edificazione della grande scalinata che introduce al teatro. Ulteriori decori e pitture hanno finito per determinare la situazione attuale la cui platea, a forma di ferro di cavallo, fu disegnata dall'architetto milanese Luigi Canonica nel 1810.
Teatro Fraschini, Pavia - 1771-1773 su Progetto di Antonio Galli da Bibiena
Come il Teatro Scientifico di Mantova, anche l'attuale Teatro Fraschini di Pavia fu progettato da Antonio Galli da Bibiena. La storia di questa sala sontuosa (tre ordini di palchi e un loggione con pianta della platea a campana) è molto particolare: venne costruito per non sottostare alle ubbìe del proprietario dell'unico teatro della città, all'epoca tal Giacomo Omodei. Costui imponeva stili e orari agli spettatori, sicché nel 1771 quattro nobili pavesi commissionarono a Bibiena una nuova sala che venne chiamata Teatro dei Quattro Nobili Cavalieri. Nel 1869, quando l'amministrazione comunale di Pavia ne rilevò la gestione, il teatro venne intitolato al tenore pavese Gaetano Fraschini scomparso due anni prima.
Teatro di Corte della Reggia, Caserta - 1756-1769 su Progetto di Luigi Vanvitelli
Progettato da Luigi Vanvitelli su commissione di Carlo II nel 1756, il Teatro di Corte della Reggia di Caserta, pensato come un 'piccolo San Carlo', fu inaugurato per il carnevale del 1769 da Ferdinando e Carolina. Del resto, era destinato esclusivamente allo svago della corte borbonica di stanza alla Reggia e, come sempre all'epoca, doveva ospitare sia rappresentazioni sceniche sia, soprattutto, sontuose feste da ballo. Come ogni classico teatro all'italiana, ha la platea a forma di ferro di cavallo e cinque ordini di palchi ma, data la sua destinazione 'privata', ha dimensioni decisamente ridotte: può ospitare non oltre cinquecento persone.
Palazzina di caccia, Stupinigi - 1729-1733 su Progetto di Filippo Juvarra
Vera e propria perla del complesso delle residenze sabaude, la Palazzina di caccia di Stupinigi è forse il capolavoro di Filippo Juvarra. Costruita come fulcro di un parco venatorio tra il 1729 e il 1733, insiste su un castello preesistente di età medioevale. Fin dalla sua progettazione, l'edificio va molto al di là della sua funzione venatoria che resta una pura e semplice denominazione di comodo: così come la Reggia di Venaria, anche la Palazzina di Stupinigi è un inno alla potenza dei Savoia e la sua articolazione in numerose sale e residenze lo dimostra ampiamente. Ma, a differenza della Reggia di Venaria, su cui insistettero varie mani progettuali, qui il segno sobriamente barocco di Juvarra appare nella sua purezza.
Gran Teatro La Fenice, Venezia - 1787-1792 su Progetto di Giannantonio Selva
Per realizzare il teatro posto alle spalle della Frezzeria di San Marco, venne indetto un bando pubblico: lo promulgò la Nobile Società dei Palchettisti (un consesso di appassionati musicofili) che nel 1787 non si vide rinnovata la convenzione con un vecchio teatro veneziano detto di San Benedetto (in Campo San Luca). Il problema architettonico posto dal nuovo teatro era che doveva essere sistemato in uno spazio irregolare prestabilito, dove per di più era impossibile prevedere la facciata in linea con l'ingresso in platea e, quindi, il palcoscenico. Secondo il bando, il progetto doveva prevedere cinque ordini di palchi con non meno di trentacinque palchi per ordine e doveva garantire <eccellente visibilità> e <meravigliosa acustica> e al vincitore veniva promesso <un medaglione d'oro del peso di trecento zecchini> nonché una <giusta mercede> per la direzione dei lavori. Vinse Giannantonio Selva, architetto che poi sarebbe diventato uno dei principali esponenti veneti del neoclassicismo nell'architettura dei giardini. Due spaventosi incendi, nel 1836 e del 1996 non ne hanno pregiudicato il disegno originale: le ricostruzioni sono avvenute in modo rigorosamente filologico. Al Gran Teatro La Fenice di Venezia i grandi compositori e i grandi impresari erano soliti organizzare le prime esecuzioni assolute delle opere, confidando in un pubblico esperto e benigno. Sicché qui hanno debuttato, tra l'altro, da <Tancredi e Semiramide> di Rossini a <I Capuleti e i Montecchi> di Bellini, da <Belisario> di Donizetti a <Rigoletto> e <Traviata> di Verdi, da <La Bohème> di Leoncavallo a <Le maschere> di Mascagni, fino alle opere maggiori di Maderna, Nono e Berio nel Novecento, o alla memorabile prima assoluta de <La carriera di un libertino> di Igor Stravinskij.
Serre del Castello di Racconigi - 1836-1842 su Progetto di Pelagio Palagi
Il Castello di Racconigi, con le sue eleganti serre storiche, è un gioiello architettonico e naturalistico del Piemonte. Le serre, un tempo utilizzate per coltivare piante esotiche, rappresentano un esempio raffinato di ingegneria del vetro e del ferro. Qui lavorò Pelagio Palagi, celebre architetto e decoratore dell’Ottocento, che contribuì alla trasformazione del castello in una residenza regale. Palagi progettò arredi, decorazioni e persino alcuni elementi paesaggistici del parco. Il suo stile neoclassico si riflette nelle eleganti linee delle serre e degli interni del castello.
Teatro della Pergola, Firenze - 1657 su Progetto di Ferdinando Tacca
Si tratta del primo, grande, sontuoso teatro all'italiana della storia. Costruito dall'architetto Ferdinando Tacca, fu inaugurato, quando i lavori non erano ancora completati, per il carnevale del 1657 con l'opera buffa Il podestà di Colognole di Giovanni Andrea Moniglia. Le novità assolute del progetto constano nella pianta a ferro di cavallo della gradinata, nella realizzazione di tre ordini di palchi (diventeranno quattro nei secoli successivi) chiusi da colonne e divisori di legno, infine nell'equivalenza tra la larghezza dello spazio scenico e quella della gradinata (il boccascena segnava una sorta di continuità ideale tra attori e pubblico). Questi accorgimenti erano dettati da esigenze economiche: la pianta a ferro di cavallo e i palchetti consentivano di ospitare un numero di spettatori maggiori rispetto alla semplice platea semicircolare o a U, mantenendo inalterate le doti di visibilità. Inoltre, l'equivalenza degli spazi e i divisori di legno dei palchetti garantivano un'acustica perfetta. È così che, da allora in avanti, saranno costruiti i teatri in Occidente fino all'inizio del Novecento. E ovunque questo modello è chiamato "all'italiana".
Palazzo Te, Mantova - 1524-1534 su Progetto di Giulio Romano
Pensato come una sorta di monumento alla grandezza e al potere dei Gonzaga, Palazzo Te è uno dei caposaldi dell'architettura rinascimentale. Costruito nei primi decenni del Cinquecento da Giulio Romano, riflette il temperamento artistico del grande architetto e pittore. La rigida struttura rinascimentale lascia spazio a decorazioni di stampo manieristico: il suo fascino deriva proprio dall'apparente contraddizione tra il rigore delle forme esterne e la ricchezza delle pitture che adornano gli spazi interni.
Teatro Regio, Parma - 1821-1829 su Progetto di Nicola Bettoli
Questa struttura venne edificata tra il 1821 e il 1829 quando si ritenne che il vecchio Teatro Ducale risalente alla fine del Seicento non fosse più adeguato alle esigenze della città. Su commissione diretta di Luisa d'Austria, duchessa di Parma, l'architetto di corte Nicola Bettoli disegnò un classico teatro all'italiana in grado di accogliere oltre mille spettatori con una sontuosa facciata neoclassica. È considerato uno dei templi della tradizione lirica italiana.
Teatro Regio, Torino - 1740-1973 su Progetti di Benedetto Alfieri e Carlo Mollino
L'attuale Teatro Regio di Torino venne ricostruito nel 1973 su progetto di Carlo Mollino e Marcello Zavelani Rossi in seguito a un incendio che, nel 1936, aveva completamente distrutto la struttura preesistente, inaugurata nel 1740 su disegno di Benedetto Alfieri e più volte rimaneggiata nel corso dell'Ottocento. Si tratta di una sala di forme moderne con una platea a gradinata (tipicamente novecentesca) e una vasta buca per l'orchestra disegnata dall'architetto torinese Carlo Mollino con il contributo di un pool di ingegneri.
Teatro alla Scala, Milano - 1778 su Progetto di Giuseppe Piermarini
Inaugurato nel 1778 da una non memorabile opera di Antonio Salieri (L'Europa riconosciuta) e progettato dal grande architetto Giuseppe Piermarini, il Nuovo Regio Ducal Teatro alla Scala deve il suo nome all'edificio che venne abbattuto per ospitarlo, la Chiesa di Santa Maria alla Scala (chiamata così perché fatta erigere da Regina della Scala, ricca e illuminata protagonista della politica e della finanza milanese del Trecento). Del costo della sua realizzazione si fecero carico l'Impero asburgico (Milano era parte del suo territorio) e le famiglie nobili di Milano tramite l'acquisto dei palchi. Ma la sostenibilità economica della gestione di questo che, insieme al San Carlo di Napoli, è probabilmente il teatro più famoso al mondo, fino a tutto l'Ottocento era affidata alle attività di ristorazione e di gioco d'azzardo. La fortuna della Scala a inizio Ottocento, dunque, si deve a un grande impresario che aveva fatto le ossa gestendo prima il caffè del teatro e poi le sale da gioco: Domenico Barbaja (vale a dire colui che gestiva in parallelo anche il San Carlo di Napoli nonché il Theater am Kärntnertor e il Theater an der Wien di Vienna). Dal 1778 a oggi, molti sono stati i restauri, ma nessuno in grado di stravolgere il disegno originale del Piermarini, salvo forse l'ultimo, concluso nel 2004, che ha condotto all'edificazione di una nuova torre scenica tecnologicamente avanzatissima ma dai volumi architettonici assai impegnativi. Per il resto, è da segnalare solo l'introduzione, nel 1823, al centro del soffitto della platea, del magnifico lampadario a ottantaquattro lumi a petrolio disegnato dallo scenografo Alessandro Sanquirico (che rimase al suo posto fino al terribile bombardamento del 1943).
Teatro Valle, Roma - 1727 su Progetto di Tommaso Morelli
Anche il Teatro Valle di Roma, come il Carignano di Torino, è un teatro di palazzo: la sua struttura è del tutto interna al palazzo che la ospita, ossia senza una facciata che ne identifichi la destinazione teatrale. A farlo costruire, nel 1727, dall'architetto Tommaso Morelli, fu Camillo Capranica ma – come sempre – la struttura attuale è il frutto di vari ammodernamenti, il più significativo dei quali operato dall'architetto Giuseppe Valadier, nel 1818, in seguito a una complessiva risistemazione degli edifici circostanti. Il Teatro Valle ha ospitato le prime edizioni assolute di molti spettacoli che hanno fatto la storia del teatro, ma la più significativa resta sicuramente quella di Sei personaggi in cerca d'autore di Luigi Pirandello nel 1921: fu un fiasco epocale con contestazioni clamorose da parte del pubblico.
Teatro Politeama Garibaldi, Palermo - 1867-1891 su Progetto di Giuseppe Damiani Almeyda
Uno dei simboli della città, situato in Piazza Ruggero Settimo, è un esempio di stile neoclassico e rinascimentale. La sua facciata è caratterizzata da un grande arco di trionfo, sormontato da una maestosa quadriga in bronzo raffigurante Apollo e il carro della Vittoria. L’interno, originariamente concepito per spettacoli popolari e di intrattenimento, oggi ospita la Orchestra Sinfonica Siciliana. Il teatro ha una capienza di circa 950 posti e un’ottima acustica. Dopo un lungo restauro, è tornato a essere un punto di riferimento culturale per concerti, eventi e spettacoli.
Teatro Massimo, Palermo - 1875-1897 su Progetto di Giovan Battista Filippo Basile e Ernesto Basile
Realizzato nel cuore della Palermo umbertina (dal lato opposto della Kalsa, dunque), il Teatro Massimo gode di un singolare primato: è l'edificio teatrale più grande d'Italia e secondo, in Europa, solo all'Opéra di Parigi e allo Staatsoper di Vienna. La sua storia è piena di alti e bassi, di chiusure e riaperture. Il progetto originale, firmato da Giovan Battista Filippo Basile, architetto palermitano di solida cultura neoclassica, porta la data 1864 ma ci vollero più di trent'anni per arrivare all'inaugurazione. Dopo la morte del progettista, i lavori furono affidati al figlio Ernesto Basile, egli stesso stimato architetto ma di ispirazione liberty. E infatti i due stili – neoclassico e liberty – convivono in questo maestoso teatro, il primo ne caratterizza l'esterno con le sue forme possenti, il secondo, invece, è peculiare degli spazi interni, specie della enorme platea e dei due foyer circolari che la affiancano. L'edificio è segnato all'esterno da una scalinata monumentale che porta alla facciata con sei colonne che reggono un timpano, mentre una cupola sormonta la sala.
Teatro Argentina, Roma - 1732 su Progetto di Girolamo Theodoli
Il teatro Argentina di Roma fu fatto costruire da Giuseppe Cesarini Sforza, un nobile allora in difficoltà economiche, risistemando delle sue proprietà immobiliari nel rione Sant'Eustachio. Cesarini Sforza riteneva di poter ricavare delle plusvalenze da un prestito congruo chiesto al papa Clemente XII, Lorenzo Corsini, per costruire il teatro. Salvo che i fondi messi a disposizione dalla Chiesa furono pochi: non consentirono guadagni a Cesarini Sforza e non furono sufficienti a realizzare gli spazi comuni (foyer e sale da gioco) che all'epoca rappresentavano la principale fonte di sostentamento dei teatri. La sala originaria (un perfetto teatro all'italiana) fu progettata dall'architetto Girolamo Theodoli e realizzata nel 1731 (l'inaugurazione avvenne all'inizio dell'anno successivo). Un celebre dipinto di Giovanni Paolo Panini conservato al Louvre testimonia una delle più importanti attività dell'Argentina a quel tempo: le feste da ballo. Fu nell'Ottocento, poi, che il teatro venne finalmente dotato di foyer e spazi comuni, mentre nel 1927 Marcello Piacentini curò un restauro che portò alla realizzazione dell'ingresso e delle sale ai piani superiori così come appaiono ancora oggi agli spettatori. Non si contano i debutti importanti all'Argentina: su tutti, sicuramente, quello del Barbiere di Siviglia di Rossini, il 20 febbraio del 1816.
Palazzo Carignano, Torino - XVII secolo su Progetto di Guarino Guarini
È uno degli edifici storici più importanti di Torino e uno dei più significativi esempi di architettura barocca piemontese con la caratteristica facciata ondulata in mattoni. Commissionato dalla famiglia Carignano, ramo cadetto dei Savoia, divenne la loro residenza. Nel 1848 ospitò il Parlamento Subalpino e successivamente fu sede del primo Parlamento del Regno d'Italia nel 1861. Oggi il palazzo è parte del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano. L'interno presenta affreschi e decorazioni di pregio, con la maestosa Aula del Parlamento. La facciata posteriore, in stile neoclassico, fu aggiunta nell'Ottocento. Palazzo Carignano è patrimonio UNESCO e rappresenta un simbolo della storia unitaria italiana.
Teatro San Carlo, Napoli - 1737 su Progetto di Antonio Medrano e Angelo Carasale
Il Teatro San Carlo di Napoli, tradizionalmente, è considerato il più bel teatro del mondo. Certamente, con i suoi tremila posti disponibili al momento dell'inaugurazione nel 1737, è uno dei più grandi. Venne progettato da Giovanni Antonio Medrano e Angelo Carasale su commissione diretta di re Carlo III di Borbone ed è quasi una dependance della residenza reale: un corridoio privato collega direttamente le stanze del sovrano al palco reale. Anche per questo, forse, rappresenta l'identità di Napoli, il luogo a cui i monarchi affidavano la loro immagine di sé. Per esempio, quando andò a fuoco nel 1816, il re del tempo, Ferdinando I, lo fece ricostruire a tempo record: undici mesi. In origine, ogni palchetto era dotato di uno specchio tramite il quale gli spettatori potevano aspettare e valutare la reazione del re nel palco reale prima di applaudire o fischiare un'opera. In realtà, era un trucco tramite il quale il sovrano poteva mettere gli occhi (con il suo binocolo) nei segreti che le famiglie nobili custodivano nei loro palchetti. A differenza di quasi tutti i grandi teatri antichi, il San Carlo non ha subìto rifacimenti significativi. Salvo, forse, la realizzazione, nel 1809, dell'immenso velario che sovrasta la platea dipinto dai tre fratelli Antonio, Giovanni e Giuseppe Cammarano. La stagione più feconda del Teatro San Carlo è certamente quella di inizio Ottocento legata alla gestione di Domenico Barbaja (impresario di straordinario talento che gestiva anche il Teatro alla Scala di Milano) e al genio di Gioacchino Rossini che ne era quel che oggi diremmo "direttore artistico".
Palazzo Madama, Torino - 1718-1721 su Progetto di Filippo Juvarra
È uno dei principali edifici storici di Torino, situato in Piazza Castello. La sua struttura unisce elementi medievali e barocchi, testimoniando secoli di trasformazioni. Originariamente una porta romana, divenne castello nel Medioevo e residenza delle Madame Reali nel XVII secolo. L’architetto Filippo Juvarra realizzò la scenografica facciata barocca nel XVIII secolo. Oggi ospita il Museo Civico d’Arte Antica, con collezioni che spaziano dal Medioevo al Barocco. All’interno si trovano decorazioni affrescate, sculture e arredi d’epoca. Il palazzo è patrimonio dell'UNESCO, parte del circuito delle Residenze Sabaude.
Tempio di Segesta (Trapani) - V secolo a.C.
Il Tempio di Segesta è un imponente esempio di architettura dorica e uno dei siti archeologici più affascinanti della Sicilia, sorge su una collina panoramica, offrendo una vista spettacolare sulla campagna circostante. Costruito dai Sicani o dagli Elimi, forse dedicato a una divinità non identificata Afrodite o Cibele, rimase incompiuto. Presenta 36 colonne alte circa 10 metri, ben conservate nonostante il passare dei secoli. Il peristilio misura circa 61 x 26 metri, con proporzioni armoniose tipiche dello stile classico. L'assenza di scanalature su alcune colonne indica il suo stato incompleto. Nonostante ciò, il tempio mantiene un aspetto maestoso ed equilibrato.
Arena di Verona - I° secolo d.C.
L'Arena di Verona è un antico anfiteatro romano situato nel cuore della città. Costruita nel I secolo d.C., è uno degli anfiteatri di forma ellittica meglio conservati al mondo. Originariamente destinata ai combattimenti tra gladiatori e spettacoli pubblici, oggi è celebre per le rappresentazioni liriche e i concerti. La facciata esterna era originariamente rivestita di marmo bianco, ma un terremoto nel 1117 ne distrusse gran parte. Nonostante ciò, la struttura interna è rimasta intatta e continua a offrire un'acustica straordinaria. Dal 1913 ospita il famoso Festival Lirico Areniano, attirando artisti e spettatori da tutto il mondo.
Ara Pacis Augustae, Roma - 13 - 9 a.C.
L'Ara Pacis Augustae è un altare monumentale costruito tra il 13 e il 9 a.C. per celebrare la pace instaurata da Augusto dopo le campagne militari in Gallia e Spagna. Capolavoro dell'arte romana, esempio di equilibrio e armonia classica è situato originariamente nel Campo Marzio, oggi è conservato in un museo progettato da Richard Meier a Roma. L'altare è racchiuso da un recinto in marmo decorato con rilievi raffinati, che raffigurano scene mitologiche e la processione della famiglia imperiale. Particolarmente noti sono i pannelli con Enea che sacrifica ai Penati e la Dea Roma seduta. Il fregio processionale mostra senatori, sacerdoti e membri della casa di Augusto. La decorazione include motivi vegetali simbolo di fertilità e prosperità. L'Ara Pacis riflette la propaganda augustea, esaltando l'ordine e la pace dell'età aurea.
Teatro greco, Segesta (Trapani) - Fine III° secolo - inizio II° a.C.
Il teatro greco di Segesta, costruito con ogni probabilità nel volgere del III° secolo a.C., è ancora oggi uno dei meglio conservati. La sua particolarità è nell'essere stato edificato su un declivio posto esattamente di fronte al golfo di Castellammare. Al tempo dei greci, il mare era coperto dalla struttura della skené, ma oggi proprio il "fondale marino" è il suo punto forte. Da alcuni anni, a questa suggestione se ne aggiunge un'altra: gli spettacoli vengono rappresentati all'alba.
Villa Palagonia, Bagheria (Palermo) - XVII secolo
È una delle ville più affascinanti della Sicilia, celebre per le sue bizzarre decorazioni. Costruita dal principe di Palagonia, è nota per le statue grottesche che adornano il giardino e la facciata. L’architettura è in stile barocco siciliano, con interni decorati da stucchi, affreschi e specchi. Il salone principale è caratterizzato da un soffitto affrescato e pavimenti in maiolica. Le statue, raffiguranti figure mostruose e caricaturali, hanno alimentato leggende sulla villa. La residenza ha affascinato viaggiatori e scrittori, tra cui Goethe, che ne rimase colpito.